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Dazi sull’alluminio dalla Cina: “Ora le nostre aziende possono tornare a competere”

Dazi dalla Ue sull’alluminio proveniente dalla Cina. Verranno applicati – con effetto retroattivo a partire dal 24 agosto – dazi tra il 37 e il 40% sulle importazioni di profilati in alluminio dalla Cina. Questa di fatto la sintesi di quanto pubblicato in Gazzetta Ufficiale Europea a firma di Ursula Von Der Leyen.

Registrare e monitorare le importazioni di estrusi in alluminio dalla Cina. È infatti quanto la Commissione Europea ha chiesto di fare alle agenzie doganali dell’UE per i prossimi nove mesi, ufficializzando di fatto le misure antidumping richieste a gran voce dagli estrusori di alluminio di tutta Europa e da Confimi Industria in rappresentanza delle piccole e medie imprese manifatturiere italiane ormai impossibilitate a concorrere con i prezzi di Pechino.

Si tratta appunto di un passaggio preliminare – come si legge nella Gazzetta Ufficiale – per l’applicazione, a partire dal prossimo 13 di ottobre (ma che avrà effetto retroattivo dal 24 agosto) di un dazio sui prodotti provenienti dalla Cina.

“Da anni le aziende italiane lottano contro barre, profilati, cavi e tubi venduti sottocosto” spiega Paolo Agnelli presidente di Confimi Industria che commenta così la notizia arrivata da Bruxelles “siamo felici che l’indagine avviata a inizio anno sia giunta a questa conclusione, torneremo a essere competitivi”.

La Cina infatti è arrivata a esportare in Europa quasi 350 mila tonnellate di alluminio ogni anno, di queste più di 36 mila arrivano in Italia. “Numeri che hanno messo fuori mercato le nostre aziende trasformatrici” torna a spiegare Agnelli “danno che si ripercuote anche sulle esportazioni italiane verso la Germania”.

Una buona notizia certamente ma quello di Confimi Industria vuol essere anche un monito “il dazio sarà retroattivo, le imprese inizino a diversificare i loro acquisti fin d’ora o si ritroveranno a pagare dei costi non previsti” chiude Agnelli.

 

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